Il ritorno delle newsletter
Da strumento di comunicazione tradizionale finito nell’ombra, complice anche l’avvento dei social media, al ritorno delle newsletter come trend nuovamente in crescita.
Il report di Talkwalker e Hubspot relativo ai Social Media Trend del 2021, di cui avevamo parlato a fine 2020, l’aveva anticipato a chiare lettere definendo le newsletter come la strategia più idonea per una comunicazione efficace con il consumatore soprattutto in tempi di lockdown.
Un rinnovato interesse dimostrato anche dal recente successo di Substack, la piattaforma lanciata nel 2018 che offre la possibilità di creare newsletter finanziate dai lettori, e che a fine settembre 2020 ha raggiunto quota 250.000 abbonati. Una cifra ragguardevole che ha acceso i riflettori sul ritorno in auge delle newsletter. Scopriamo perché funzionano e per quale motivo rappresentano ancora un valido strumento di comunicazione business.
Torna l’interesse per le newsletter: ecco perché funzionano
Il trend è partito come di consueto dall’America, dove i dati dimostrano che l’utilizzo delle newsletter è aumentato del 14% solo nell’ultimo anno.
A quanto pare, in un momento in cui l’infodemia ha conquistato tutti gli spazi digitali possibili, l’opportunità di ritrovare le informazioni di interesse in una dimensione più raccolta e ben definita come quella della newsletter, ha saputo ridestare l’attenzione degli utenti e spingerli ad interessarsi nuovamente ad uno strumento di comunicazione considerato oramai da anni come “classico” e spesso “superato” in termini di visibilità, engagement e capacità di conversione.
Rispetto al costante aggiornamento dei feed social, la newsletter è uno strumento che consente di prendersi del tempo per soffermare l’attenzione su un determinato argomento, dalle ultime notizie, ai trend del momento fino alla presentazione di un prodotto o di un servizio. Uno strumento di comunicazione quindi che mette al primo posto l’approfondimento e la qualità dei contenuti in un rapporto più “intimo” e diretto con il proprio target.
Perché le newsletter sono ancora un valido strumento di comunicazione per il business
Gli utenti premiano i brand capaci di offrire una comunicazione affidabile, autentica e riconoscibile e rispetto ad un post sui social che ha durata breve e spesso necessita di azioni di retargeting prima di condurre all’obiettivo finale, una newsletter efficace è in grado di consolidare il rapporto con l’utente e costruire nel tempo un pubblico di riferimento spesso ben più fidelizzato e attento alle ultime novità.
La newsletter è inoltre uno strumento autonomo e interamente personalizzabile in base al tone of voice e alle esigenze aziendali, e per questo non suscettibile di dinamiche e trend dettati da piattaforme esterne come i social media.
Il successo delle newsletter, così come il loro ritorno in auge negli ultimi tempi, è dettato anche dal fatto che questo strumento si integra perfettamente con le altre leve di comunicazione e con i vari touchpoint del marketing mix. Altri aspetti molto apprezzati dai marketer sono inoltre la misurabilità e la possibilità di orientare al meglio l’approccio comunicativo puntando, numeri alla mano, sulle tematiche che hanno registrato un maggior interesse da parte del pubblico.
E i social non stanno a guardare: Facebook e Twitter pronti a scommettere sul trend delle newsletter
Il rinnovato interesse per le newsletter non è passato inosservato neppure a Menlo Park. Secondo alcuni rumor, il team Facebook starebbe infatti lavorando allo sviluppo di una serie di strumenti rivolti a giornalisti e scrittori con l’intento di aiutarli a costruirsi un seguito sul social grazie a nuove funzionalità.
Un argomento su cui si erano accesi i riflettori anche da parte del management di Twitter che nelle ultime settimane ha reso infatti noto l’acquisto di Revue, una piattaforma pensata per la creazione e pubblicazione di newsletter. Una mossa da cui si evince il chiaro obiettivo di soddisfare le richieste del momento offrendo un servizio competitivo per ampliare il proprio pubblico di riferimento tramite il social network.
Che sia dunque confermato un ritorno al “Marketing old school” a cui si accennava nel report di Talkwalker e Hubspot relativo ai Social Media Trend del 2021?
Articolo di Chiara Dovere
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