Video storytelling: i video sempre più protagonisti nella comunicazione dei brand
Rafforzare la brand awareness e l’engagement dei consumatori attraverso il video storytelling.
Secondo un recente report condiviso da HUBSPOT, il 90% dei brand afferma di aver conquistato nuovi clienti grazie ai propri video sui social media. E nel 2020 i video che puntano all’engagement sui social rappresentano uno dei 4 principali canali di investimento per i professionisti del marketing e della comunicazione.
Insieme alla voce, altro elemento sempre più protagonista nelle strategie di comunicazione dei brand, già analizzato sul nostro blog, i video stanno conquistando un ruolo primario nello storytelling aziendale.
Per rappresentare un elemento vincente della comunicazione aziendale, i video devono saper coinvolgere il nuovo consumatore attraverso un racconto coerente con la brand identity, andando oltre il mero intento informativo e spostandosi in una dimensione emozionale e partecipativa.
Perché i brand dovrebbero integrare i video nel proprio storytelling
Ciò che rende efficace il video all’interno del digital storytelling di un brand è il formato stesso di questo strumento, semplice, immediato e fruibile ovunque e in qualunque momento. Inoltre, i video permettono di combinare vari elementi della comunicazione: le immagini, le parole, la musica, amplificando l’audience engagement e ottenendo così livelli di attenzione più alti rispetto alla parola scritta.
Con i video, i brand possono esprimere la propria voce in modo diretto, creando una connessione speciale con la propria audience e, diffondendoli attraverso i social, incrementare la propria reach, le interazioni e la viralità dei propri messaggi.
I social hanno compreso da tempo questo potenziale e YouTube, leader incontrastato del settore con i suoi oltre 2 miliardi di utenti, ha recentemente annunciato il lancio negli USA di YouTube Shorts, il formato di video brevi con una lunghezza massima di 60 secondi, sfidando così TikTok.
Con YouTube Shorts, i creator avranno la possibilità di usufruire di un nuovo formato breve e adatto a rispondere alle aspettative della generazione Z che, come evidenziato dai recenti dati del Global Web Index, considera YouTube come piattaforma social preferita (utilizzata dall’85%) e la utilizza per imparare e approfondire le proprie conoscenze su temi di vario genere, per stringere nuove relazioni sociali e rinsaldare quelle già esistenti ai fini di intrattenimento e divertimento.
Articolo di Giulia Serazzi
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