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Come allenare la creatività per strategie comunicative di successo

Comunicazione creativa: il ruolo della creatività nelle relazioni pubbliche

Le attività di relazioni pubbliche richiedono una grande varietà di competenze: strategie comunicative, analisi dei dati e creatività. Tutte queste componenti contribuiscono a creare uno scenario vivace, colorato e coinvolgente. Chi eccelle nelle mansioni più analitiche non avrà le stesse attitudini di tipo creativo e persino la migliore strategia non potrà salvare un’idea mediocre. La buona notizia è che non è mai troppo tardi per allenare la creatività.

Pensieri positivi generano altri pensieri positivi e circondarsi di creatività aiuta a svilupparli. È nella natura umana essere stimolati da ciò che ci circonda, quindi è giusto immergersi alla ricerca di ciò che ci stimola.

1) Allenare la creatività: la curiosità porta innovazione

Riempire la routine di nuovi contenuti aiuta la mente ad adattarsi ai cambiamenti. Navigare in rete e fare ricerche in base ai topic di interesse è un buon punto di partenza per tenersi mentalmente attivi, aprirsi a nuove idee e stimolare la creatività.

Esplorare nuovi orizzonti e allargare lo sguardo al di fuori dal proprio settore permette inoltre di aprirsi al nuovo e di scoprire contesti, iniziative, esperienze che possono apportare nuova linfa alla propria progettualità.

Un altro approccio per allenare la creatività è guardare al passato e lasciarsi ispirare dai brand che hanno fatto la storia della comunicazione e dalle loro campagne di successo. A volte un’idea di vincente nasce dalla riformulazione di qualcosa di pre-esistente.

La creatività ha bisogno di tempo per essere risvegliata. Per evocare il proprio spirito creativo e spingerlo oltre i confini del convenzionale è fondamentale concedersi degli spazi da dedicare alla pratica. Come ogni altra competenza, anche la creatività va allenata. Un modo per farlo può essere quello di procedere a ritroso per trovare il punto di partenza per la tua soluzione, obbligandoti ad abbracciare una prospettiva di pensiero più ampia e meno prevedibile.

Nella sua essenza, essere creativi significa cercare nuove risposte al di fuori dei nostri abituali schemi di pensiero grazie ad una forma mentis duttile e aperta. Attenzione quindi a non lasciarsi sedurre da idee stravaganti, magari in preda all’entusiasmo, ma tenere sempre a mente qual è l’obiettivo e la strategia comunicativa in cui si colloca. Affinché la creatività non si riduca ad un mero esercizio di stile, ma possa invece applicarsi con successo anche in ambito business, è fondamentale che sia orientata alle buyer personas alle quali il brand si rivolge. Conoscere la propria target audience è quindi il primo passo da compiere per allenare la creatività in modo funzionale.

2) Cambiare ambiente

Se è importante diversificare il consumo dei media e dei contenuti digitali, è altrettanto opportuno ed efficace introdurre qualche cambiamento all’abituale ambiente di lavoro. Sedersi alla scrivania in un posto familiare è tipicamente associato all’emisfero sinistro del cervello, quindi alla parte meno propensa ad esprimere la creatività.

Questa parte del cervello infatti riesce benissimo a gestire i carichi di lavoro giornalieri che richiedono concentrazione per svolgere una serie più o meno ripetitiva di compiti, ma fa estremamente fatica a elaborare pensieri creativi o concetti visivi. Quando si è a corto di idee potrebbe essere utile uscire per una passeggiata per schiarire la mente e accogliere nuovi stimoli. La creatività difficilmente emerge in condizioni statiche.

Una boccata d’aria può ridurre lo stress e stimolare invece l’emisfero destro del cervello. Le interazioni sensoriali, visive o uditive possono aiutare a immaginare come una certa audience potrebbe reagire a un dato messaggio. Varcare le quattro mura può portare nuove idee alla superficie. Un piccolo cambiamento nello spazio di lavoro, anche solo spostarsi in un’altra area dell’ufficio, può stimolare pensieri creativi.

3) Fare brainstorming

Non è facile non sentire la pressione mentre si ha la responsabilità di portare a termine un progetto creativo. Una sessione di brainstorming con il team può essere utile a far emergere nuove idee.

Non tutti però si sentono a proprio agio a condividere proprie idee, per timore del giudizio degli altri. È necessario dunque che queste sessioni si trasformino in momenti rilassanti, spazi fisici e temporali stimolanti dove possono fiorire idee creative.

Regola n°1: non esistono idee sbagliate. In questo modo si crea uno spazio sicuro dove ciascuno può esprimere le proprie opinioni. Questo approccio potrebbe non mettere in risalto l’idea vincente, ma può certamente illuminare una conversazione interessante che potrebbe avere uno sviluppo brillante. Come un motore freddo in inverno, il cervello ha bisogno di riscaldarsi per sviluppare nuove idee su un determinato argomento. Spesso ci vuole un significativo numero di idee sbagliate in una sessione di brainstorming per trovare quelle buone.

Come accennato prima, quando si sta valutando una nuova idea, bisogna assicurarsi che tutto il team abbia una panoramica degli obiettivi e delle esigenze dell’audience. La creatività verrà da sé dal momento che il lavoro di squadra stimola la connessione tra le parti. Un team composto da persone con diversi stili di vita, interessi, prospettive renderà le discussioni più sfaccettate offrendo interessanti sbocchi creativi.

4) Creare una connessione empatica con l’audience

Se il processo creativo è finalizzato a promuovere un brand, è bene puntare a creare un’esperienza che lasci il segno. Le persone vogliono sapere come un prodotto o un servizio può migliorare la loro vita. Tuttavia, lo sbocco creativo dovrebbe portare ad un coinvolgimento emotivo del pubblico, piuttosto che a dimostrare la superiorità di un brand o dei suoi prodotti o servizi rispetto alla concorrenza.

Attraverso le tecniche di storytelling è possibile raccontare una storia attorno al brand che coinvolga le sue audience in modo da farle sentire partecipi e che lasci un’impronta che permanga anche dopo aver letto o ascoltato la storia. Per questo è necessario fare un passo indietro e comprendere cosa guida i consumatori nelle decisioni d’acquisto.

Un’azienda che produce caffè, ad esempio, dovrebbe chiedersi cosa significhi il caffè per i suoi clienti. La risposta potrebbe essere un profumo che richiama atmosfere domestiche e familiari, oppure un momento di relax. Adottare un approccio che tenga conto delle motivazioni profonde delle proprie audience, permette di instaurare con esse un legame molto personale ed è un modo per aprire le porte della creatività a una varietà di possibilità relazionali.

Conclusioni

Quando il potere dell’immaginazione cala, basta ricordarsi che ci vuole tanta forza di volontà per cambiare e sbloccare l’afflusso di nuove idee. Evitare di tenere per sé buone idee ma condividerle con il team favorisce il miglioramento, la crescita e il raggiungimento degli obiettivi comuni. Ogni membro del team deve sentirsi libero di esprimere le proprie idee senza alcun timore. Solo così è possibile mantenere un atteggiamento aperto, ricettivo e lasciare fluire la propria energia creativa.

Promuovere una sana circolazione di idee è compito delle organizzazioni. In Sound PR ci impegniamo ogni giorno a favorire la creazione di un clima positivo e fertile per lo sviluppo di idee, progetti, soluzioni, e per l’espressione della creatività e del potenziale umano.

 

Articolo tratto da “How to Put the Creative Into Public Relations di Ghidotti Communications & Public Relations, a cura di Alessandra Malvermi.

Sound PR e Ghidotti Communications & Public Relations fanno entrambe parte del network internazionale PRGN – Public Relations Global Network.

 

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