Il ritorno di ChatGPT in Italia: DOS AND DON’TS
Linee guida su come impiegare ChatGPT per una buona comunicazione
Dopo essere stata bloccata a causa di preoccupazioni legate alla sicurezza e alla capacità di fornire risposte non appropriate, ChatGPT è finalmente tornata disponibile in Italia dallo scorso 28 aprile, grazie all’accordo raggiunto tra Open AI e il Garante della privacy.
L’accordo ha imposto a Open AI alcuni adempimenti per garantire il rispetto della privacy degli utenti italiani e migliorare l’efficacia dell’algoritmo utilizzato da ChatGPT.
Il problema dunque è risolto?
Non del tutto, perché quando si utilizza ChatGPT è anche e soprattutto compito degli utenti seguire alcuni “dos” e alcuni “don’ts” per assicurarsi di ottenere i migliori risultati possibili. Ecco alcuni “dos” tra i più rilevanti per i marketer e i comunicatori.
- Il primo “do” quando si utilizza ChatGPT è quello di comprendere appieno le capacità del sistema: ChatGPT è un modello di linguaggio artificiale che utilizza l’intelligenza artificiale per generare risposte in modo autonomo a diverse domande. Questo sistema è stato testato su un vasto corpus di dati linguistici, compresi testi in diverse lingue e contesti, per creare un modello di generazione del linguaggio naturale altamente sofisticato. Tuttavia, è fondamentale tenere a mente che ChatGPT non ha una comprensione del mondo come la conosciamo, ma utilizza solo il contenuto di ciò che gli è stato fornito.
- Il secondo “do” quando si utilizza ChatGPT è quello di avere una strategia chiara: prima di impiegare ChatGPT per comunicare con clienti o utenti, è importante definire come si intende avvalersi di questa tecnologia. Ad esempio, si potrebbe utilizzare ChatGPT per rispondere alle domande frequenti e assistere il cliente o per raccogliere feedback.
Un altro importante aspetto da non sottovalutare è la personalizzazione delle risposte. ChatGPT può generare contenuti pertinenti, ma è importante personalizzarli in base al contesto a cui vengono applicati. Ogni brand ha il proprio tone of voice e, per quanto possa sembrare scontato, è importante assicurarsi che il linguaggio rispecchi lo stile di comunicazione del brand e che sia in linea con l’audience a cui si riferisce. Ovviamente esistono anche diversi dont’s da tenere a mente utilizzando ChatGPT per la comunicazione con clienti e utenti tra cui:
- Non utilizzare un linguaggio inappropriato o offensivo: il rispetto nella comunicazione è un valore imprescindibile. Non ottemperare a questa norma di comportamento può danneggiare gravemente l’immagine e la reputazione del brand. ChatGPT, così come tutti gli strumenti a disposizione dei professionisti delle PR e della comunicazione, va impiegato in modo responsabile.
- Non utilizzare ChatGPT per diffondere disinformazione: può sembrare scontato ma è sempre opportuno ribadire l’importanza di fornire agli utenti e ai clienti informazioni corrette e veritiere onde evitare spiacevoli situazioni di crisi.
- Non utilizzare ChatGPT per sostituire completamente l’interazione umana: ChatGPT può essere utile per fornire risposte rapide alle domande di utenti e clienti, ma non dovrebbe sostituirsi completamente all’interazione umana. Un eccessivo utilizzo di ChatGPT a scapito dell’interazione umana potrebbe compromettere la fiducia dei clienti e degli utenti nei confronti del brand.
- Non pensare che ChatGPT abbia sempre ragione. Il sistema è stato addestrato su un vasto corpus di testo, ma ciò non garantisce che le risposte fornite siano sempre accurate. In alcuni casi, ChatGPT potrebbe generare risposte imprecise o addirittura infondate, soprattutto se la domanda è ambigua o se il sistema non ha abbastanza informazioni per rispondere correttamente.
- Non utilizzare ChatGPT senza supervisione: ChatGPT è un sistema automatizzato, ma è molto importante che sia monitorato da risorse umane per assicurarsi che le risposte fornite siano appropriate e pertinenti. È dunque, fondamentale tenere sotto controllo i contenuti generati dall’AI prima che vengano pubblicati. Alcuni suggerimenti possono essere:
- Stabilire delle chiare linee guida: definite il tono, lo stile e il tipo di contenuto che si desidera ottenere da ChatGPT 4.
- Rivedere: controllate il contenuto per individuare eventuali imprecisioni o incoerenze.
- Verificare: accertarsi che tutti i fatti e i dati rilasciati da ChatGPT siano fondati.
Risulta dunque evidente che ChatGPT 4 può essere un assistente incredibilmente “in gamba”, ma non infallibile, e che va quindi usato con le giuste precauzioni.
ChatGPT può rivelarsi uno strumento di grande valore per i comunicatori e i professionisti delle PR, purché se ne faccia un corretto utilizzo. Dall’acquisizione di informazioni di scenario o di background, alla creazione di contenuti su misura per le varie piattaforme social, come ad esempio un post su Instagram, Linkedin Facebook, ChatGPT può davvero fornire un supporto concreto ed efficace a chi si occupa di comunicazione.
Un’altra funzione utilissima che può assumere ChatGPT è rispondere alle domande: per le grandi aziende può risultare molto difficile se non impossibile rispondere all’enorme quantità di domande su prodotti e servizi che ricevono dalla loro clientela. ChatGPT può essere utilizzato per generare risposte immediate e precise, aiutando i clienti a trovare rapidamente le informazioni che cercano.
Inoltre, con le giuste precauzioni e controlli, ChatGPT può essere utilizzata anche per migliorare la presenza di un marchio sui social media analizzando il comportamento e le preferenze del suo pubblico, in modo da generare contenuti specifici per la piattaforma che stimolino conversazioni autentiche e creino connessioni reali.
In generale possiamo affermare che ChatGPT è sicuramente uno strumento prezioso che però va utilizzato in modo corretto e responsabile attenendosi alle linee guida etiche, soprattutto quando si adotta questa tecnologia per la comunicazione con i clienti o con gli utenti.
Articolo a cura di Federico Tassara
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