Come funzionano BeReal e Geneva, i nuovi social network per chi cerca autenticità
Minimalismo e “fuga” dagli algoritmi sono i principi alla base di questi due nuovi social network
Due nuovi social network stanno scalando le classifiche delle applicazioni più scaricate del momento. Si tratta di BeReal e Geneva.
Mentre Instagram segue le orme di TikTok a suon di video consigliati tra un post e un altro e la trattativa Twitter-Elon Musk sembra in fase di stallo, la tendenza degli utenti è rimasta quella di sperimentare alternative etiche ai social network tradizionali.
BeReal, il social senza filtri in nome dell’autenticità
È il caso di BeReal, app fondata solo a inizio 2020 in Francia e che nelle ultime settimane ha raggiunto i 30 milioni di download. Il meccanismo alla base è – in controtendenza – minimalista.
Siamo talmente assuefatti dall’idea che i social siano diventati contenitori stracolmi di informazioni – al punto da non poterle più elaborare – che la scarsa disponibilità o l’assenza di contenuti condivisi che normalmente abbondano sui nostri schermi ci sembra una stranezza. BeReal impone dei limiti alla creazione e condivisione di contenuti, attivando ogni giorno degli slot di 2 minuti circa in cui scattare una foto senza filtri, contemporaneamente con la fotocamera anteriore e posteriore, in modo da comunicare il massimo senso di autenticità. Ogni scatto potrà essere condiviso tra i propri contatti e solo in questo modo sarà possibile vedere gli scatti degli altri. Una volta aperta l’applicazione si avverte infatti la mancanza di contenuti da “scrollare”, il sintomo più comune di dipendenza da social network.
Ponendosi come anti-Instagram, BeReal sembra lanciare un messaggio chiaro, soprattutto per la Gen Z. Paradossalmente, i nativi digitali sono i primi a voler distaccarsi dall’uso incontrollato dei social network.
Geneva, ritorno agli albori di internet
La seconda app del momento si chiama Geneva. Assomiglia molto a social come Telegram, Discord, Reddit o Clubhouse. Il concetto alla base è quello di comunità di fan e appassionati che discutono in una piazza virtuale. “Create meaningful connections with your people” è uno dei motti del nuovo social.
Si possono creare stanze virtuali di ogni tipo, in base alle esigenze, pubbliche o private, aperte a tutti o limitate ai soli amici.
Questo conferma l’aspirazione della Gen Z a costruire legami significativi sulla rete che non siano condizionati dagli algoritmi, dalle pubblicità o dall’esigenza di ottenere “like” a ogni costo.
L’obiettivo del fondatore Justin Hauser è quello di ritornare con Geneva agli albori di Internet con le chat e i forum al posto dei social, una modalità di “socialità in rete” che la Gen Z apprezza particolarmente, a patto che la semplice conversazione quotidiana non diventi terreno di competizione e ansia sociale come spesso capita sui social più visivi come Instagram. Lo sviluppo di iniziative commerciali non è tra gli intenti della piattaforma, la cui massima aspirazione è quella di riscoprire i social network come semplice strumento di connessione tra persone.
Articolo a cura di Micael Chimienti
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