Tendenze PR: le previsioni degli esperti per il 2025
Panoramica e prospettive dal punto di vista dei professionisti del Public Relations Global Network
Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per il settore delle relazioni pubbliche, con dinamiche di trasformazione che coinvolgeranno tecnologia, etica e la centralità della reputazione. Il Public Relations Global Network (PRGN) ha raccolto le opinioni dei leader delle principali agenzie di PR a livello globale, facendo emergere un panorama ricco di sfide e opportunità.
Tra i temi centrali spiccano il ruolo dell’intelligenza artificiale, l’importanza dello storytelling come leva strategica e il nuovo approccio alla brand reputation, sempre più proattivo e integrato.
A fronte di un’informazione sempre più costosa e di un’IA non regolamentata, le agenzie di PR saranno chiamate a giocare un ruolo cruciale come garanti della credibilità e della trasparenza.
Tra le numerose prospettive emerse, abbiamo selezionato tre previsioni chiave che riteniamo particolarmente rilevanti per comprendere le trasformazioni in atto nel settore delle PR.
Alessandra Malvermi, Managing Partner, Sound Public Relations, Milano, Italia
“Nel 2025, potremmo assistere all’evoluzione dello storytelling e della brand reputation in un asset strategico più unificato. Le aziende daranno priorità al potere narrativo come motore del capitale reputazionale, con i CEO che assumeranno ruoli di narrazione più importanti. Di conseguenza, le strutture organizzative potrebbero cambiare, favorendo una maggiore integrazione tra PR, marketing e comunicazione.
La necessità di presidiare la reputazione sarà cruciale nel 2025, spingendo le organizzazioni a integrarla come elemento chiave nelle proprie decisioni. La brand reputation agirà come una lente strategica attraverso la quale i consigli di amministrazione valuteranno rischi e opportunità, con l’obiettivo di rafforzare il valore del marchio. I brand che sapranno distinguersi per scopo, autenticità e integrità saranno quelli che emergeranno come leader di mercato.”
Loreley Maldonado, Founder & CEO, Eje Comunicación, Mexico City, Mexico
“Nel 2025 e oltre, la comunicazione aziendale si evolverà ulteriormente, spinta non solo dall’avanzamento tecnologico, con l’uso dell’AI, ma anche dalla crescente necessità di essere più umana ed empatica, ponendo maggiore attenzione agli aspetti di interesse pubblico. Le organizzazioni, incluse le aziende e i marchi di ogni settore, e in particolar modo quelli soggetti a regolamentazioni stringenti, dovranno investire risorse più consistenti per comunicare in modo chiaro, efficace e coinvolgente con il proprio pubblico. L’adozione di strategie di comunicazione unbranded diventerà sempre più diffusa per raggiungere molteplici obiettivi, sostenendo argomenti di interesse pubblico senza menzionare esplicitamente il marchio promotore, contribuendo così a costruire la reputazione in modo organico e credibile.”
Sean Dowdall, President, Landis Communications Inc. (LCI), San Francisco, California
“Nel 2005, l’importanza dei mezzi di informazione a pagamento e il costo per accedere a notizie mainstream cresceranno ulteriormente. Questo aumento amplierà ulteriormente il divario socio-economico tra chi ha accesso all’informazione da chi ne rimane escluso. Diversi fattori contribuiscono a questa dinamica. In primo luogo, la proliferazione incontrollata di contenuti gratuiti sui canali digitali continua a compromettere la precisione e l’affidabilità delle informazioni
Di conseguenza, diventa indispensabile sviluppare un pensiero critico per valutare l’intento e la credibilità delle fonti, un’attività che richiede tempo e risorse. In secondo luogo, gli strumenti di intelligenza artificiale, paradossalmente, vengono ora utilizzati per convalidare contenuti generati dalla stessa AI, sollevando dubbi su come verificare l’affidabilità del ciclo informativo. In terzo luogo, le agenzie di relazioni pubbliche giocheranno un ruolo sempre più determinante sia per la definizione delle strategie che per la garanzia di credibilità, con conseguente aumento dei costi dei servizi PR.
Infine, le cause internazionali intentate dalle società di media con paywall mirano a tutelare la proprietà intellettuale, limitando la diffusione gratuita da parte di altre aziende media. In sintesi, l’accesso a informazioni affidabili e di qualità sarà sempre più costoso.”
Scopri altre tendenze PR nell’articolo del Public Relations Global Network e le prospettive distintive dei diversi Paesi.
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