PR Trends: cosa aspettarsi nel 2024
Panoramica globale e prospettive future dai professionisti del Public Relations Global Network
In un periodo caratterizzato da crescente complessità e scenari mutevoli, i professionisti delle Relazioni Pubbliche emergono come architetti della comunicazione strategica, anticipando e adattandosi alle sfide del 2024. I titolari delle agenzie di PR del Public Relations Global Network (PRGN) hanno condiviso le loro prospettive sul futuro, offrendo preziosi insight per orientare aziende ed organizzazioni attraverso le intriganti vie del mondo delle relazioni pubbliche nel prossimo futuro.
Da strategie innovative a nuove dinamiche mediatiche, queste previsioni offrono uno sguardo privilegiato sul futuro delle relazioni pubbliche e illuminano il percorso che i brand dovranno intraprendere per navigare con successo nel complesso panorama comunicativo del 2024. Scopriamo insieme le prospettive dei leader del settore, pronti a guidare aziende ed organizzazioni attraverso le sfide inedite e le opportunità emergenti in un mondo sempre più connesso e dinamico.
Alessandra Malvermi, managing partner di Sound PR
“Guardando al 2024, il settore delle relazioni pubbliche è pronto a subire trasformazioni significanti. Le dinamiche del settore non saranno plasmate solo dai progressi tecnologici, ma anche dalle mutevoli aspettative e priorità di clienti e professionisti.
Oggi, la complessità è una costante sia nella società che nel business. Le relazioni pubbliche, per la loro capacità di costruire connessioni significative e orientare positivamente la narrazione del brand, possono assumere un ruolo centrale nel guidare le organizzazioni attraverso l’intrinseca rete di sfide e opportunità. Per navigare efficacemente attraverso scenari complessi, i brand dovranno instaurare con le proprie agenzie di PR solide relazioni basate sulla fiducia e ispirate a valori condivisi. Tempistiche irrealistiche e aspettative di disponibilità costante potranno quindi cedere il passo ad un approccio più collaborativo se le aziende riconosceranno l’importanza di salvaguardare il benessere dei propri consulenti PR al pari di quello dei loro dipendenti. Parallelamente, i budget subiranno una transizione verso una prospettiva più sfumata, strettamente correlata all’esperienza e alle competenze delle risorse assegnate. L’implementazione di queste buone pratiche aprirà la strada a partenerships più significative e sostenibili, dove la collaborazione, l’empatia e il rispetto sono al centro del successo sia per i clienti che per le agenzie”.
Christina Rytter, founder di Scandinavian Communications
Quando i social ci sommergono con un flusso ininterrotto di contenuti, emerge con maggiore rilevanza la necessità di trovare e condividere la propria voce. Noto un crescente desiderio di maggior personalità e autenticità nei contenuti condivisi sui social media. I dati mostrano che le persone rispondono con maggiore entusiasmo ai contenuti quando vengono condivise storie legate al percorso personale. Per i leader, questo significa dover fare un passo avanti, avere meno timore di esporsi e condividere più apertamente le proprie opinioni. L’obiettivo è bilanciare l’autenticità mantenendosi fedeli alla propria personalità, osando leggermente oltre i propri limiti.
I leader nati tra gli anni ’60 e ’70 provengono da un contesto in cui si tendeva a separare nettamente la sfera della vita privata da quella professionale, lasciando gli aspetti personali a casa al momento di entrare nel mondo aziendale. Per loro la sfida di condividere aspetti della propria vita privata o il proprio punto di vista anche su temi di interesse generale, può rivelarsi particolarmente impegnativa. Trovare la propria voce per i brand significa impegnarsi nel creare contenuti che rispecchino la loro distintiva leadership di pensiero e che assumano una maggiore rilevanza per le proprie target audience.
Sean Dowdall, president di Landis Communications Inc.
La fiducia nei media tradizionali ha registrato un calo negli ultimi anni, un trend che si prevede continuerà per il momento. L’uso crescente di strumenti di intelligenza artificiale e la proliferazione di canali di comunicazioni pubblici e privati come i social media e i forum online non agevolano i media tradizionali nel processo di ricostruzione della fiducia. Nel 2024 è auspicabile che i media investano nella riconquista della fiducia, e quelli che lo faranno in modo accorto potranno emergere. Questo risultato può essere raggiunto rafforzando la qualità editoriale attraverso l’uso di dati più affidabili e con un reporting che includa fonti diverse e rilevanti per offrire una prospettiva più completa e autentica.
David Fuscus, presidente e CEO di Xenophon Strategies
Una recente ricerca di Xenophon Analytics mostra che oltre l’80% dei leaders delle agenzie di PR crede che l’intelligenza artificiale abbia il potenziale di trasformare la professione delle PR. Tuttavia, attualmente solo l’8% delle agenzie sta lavorando attivamente all’integrazione dell’IA nella propria attività. A frenare l’adozione di questa tecnologia sono le preoccupazioni per la sicurezza e la limitata disponibilità di tool specifici per i professionisti delle PR.
È possibile comunque prevedere un’accelerazione dell’impiego dell’IA generativa nei sistemi aziendali da parte delle agenzie di PR: in prima battuta strumenti come Jasper e Writing.AI, ma si assisterà presto ad uno spostamento verso piattaforme specificamente progettate per le relazioni pubbliche. Di conseguenza, si prevede che la percentuale di agenzie con IA integrata passerà dall’8% a oltre il 50% entro la fine del 2024. Entro la fine del 2025, praticamente tutte le agenzie di PR utilizzeranno l’IA generativa come strumento quotidiano di lavoro. L’IA sarà uno strumento essenziale e onnipresente per le agenzie di PR; la vera sfida sarà applicarla in modo efficace ai diversi contesti.
Andy See Teong Leng, principal partner e managing director di Perspective Strategies
Le sfide geopolitiche globali in corso continueranno a esercitare pressioni sulle aziende e sul mercato anche nel prossimo anno. Queste tensioni mondiali hanno ulteriormente evidenziato i rischi legati alla reputazione aziendale insiti nell’operare in un ambiente globale in cui le questioni politiche, culturali e religiose possono avere un impatto significativo su marchi, organizzazioni, clienti e persino sulla forza lavoro. Nell’articolare le strategie di comunicazione e la narrazione per il nostro brand, è essenziale riconoscere che ciò che risulta efficace nel trasmettere il nostro messaggio in un determinato mercato potrebbe comportare un potenziale fallimento in un contesto diverso. Questo sottolinea la crescente importanza per i leader e i professionisti della comunicazione di tenere in debito conto le sensibilità specifiche delle culture e dei mercati locali al fine di gestire con successo la reputazione e la percezione dei marchi.
Nel momento in cui abbracciamo l’evoluzione sociale e tecnologica della comunicazione, due fattori cruciali emergono come fattori chiave per prepararci al futuro.
- La capacità di “umanizzare” le nostre strategie, in particolare nel comprendere e affrontare le sfumature del mercato locale. Questa è un’abilità al di là delle attuali capacità della tecnologia.
- La nostra abilità di far leva su reti d’impatto, fondate su uno scopo condiviso e su relazioni solide. In fin dei conti, una co-creazione efficace si basa sulla nostra capacità di utilizzare le relazioni per accedere a una rete più ampia di stakeholder rilevanti e comunicare in modo efficace i nostri messaggi.
Sunil Puri, managing director di Mileage Communications India
Con l’intensificarsi del decoupling globale, nel 2024, prevediamo una significativa ricalibrazione delle relazioni pubbliche, soprattutto per le aziende con un’impronta internazionale. Per esempio, in regioni come l’India e il Sud Asia, con molteplici esigenze linguistiche ed etniche, sarà necessario un approccio iper-localizzato alla comunicazione, che garantisca un’adeguata sensibilità verso le sfumature culturali, geopolitiche, demografiche e sociali di ciascuna area geografica. Allo stesso tempo, sarà fondamentale adottare una narrazione globale coerente. Questo sottile equilibrio ridefinirà le strategie di PR, richiedendo una miscela di intuizione locale e supervisione globale, trasformando così il modo in cui le storie vengono raccontate e i marchi vengono percepiti al di là dei confini nazionali”.In questo breve viaggio attraverso le prospettive del 2024, abbiamo selezionato solo alcune delle previsioni offerte dai nostri colleghi del Public Relations Global Network. Tuttavia, il panorama delle relazioni pubbliche per il prossimo anno si rivela ricco di sfumature e dettagli che meritano di essere esplorati a fondo. Clicca sul link qui sotto per scoprire ulteriori insight, strategie e intuizioni dei leader del settore.
Articolo tratto da 2024 PR Predictions: Technology and Global Trends Pose Tough Questions for Comms Pros di PRGN a cura di Alessandra Malvermi
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