Come sta cambiando l’Influencer marketing?
Buzzoole Discovery: il nuovo tool per individuare contenuti e creator più adatti ad ogni brand
Individuare i creatori di contenuti più adatti a interpretare i valori di un brand è una sfida strategica e complessa per le aziende che approcciano l’Influencer Marketing.
Le aziende cercano profili social gestiti da persone reali in connessione con i consumatori, Influencer che siano il più possibile affini alla vision e mission aziendale e in linea con la brand personality, affinché risultino credibili e autentici.
La tecnologia può avere un ruolo chiave nel semplificare la ricerca e nell’orientare le scelte dei marketer. I tool a disposizione dei brand, delle agenzie social e PR sono molteplici, ciascuno con le proprie peculiarità e funzioni distintive. L’ultima novità, in tema di Influencer marketing platform è BUZZOOLE DISCOVERY, alla cui presentazione ho avuto modo di assistere ieri. Si tratta di un nuovo strumento di ricerca lanciato da BUZZOOLE che consente di analizzare più di 2 milioni di profili social per attività di intelligence su contenuti e creator. Per mezzo di una sofisticata tecnologia basata sull’Intelligenza Artificiale, questo tool permette di automatizzare le attività di Influencer Marketing ottimizzando le fasi di scouting e selezione dei creator, la gestione delle campagne e la misurazione dei risultati.
Tutto ciò grazie alle nuove tecniche di Natural Language Understanding e Image Recognition applicate all’analisi dei contenuti, in modo da fornire ai marketer il giusto influencer in linea con la strategia di branding.
THE POWER OF REAL
Da quanto ho potuto apprendere, uno degli aspetti più interessanti di BUZZOOLE DISCOVERY consiste nell’analizzare in maniera approfondita i dati reali dei profili social attingendo direttamente ai relativi insight. Il sistema è in grado di rilevare l’eventuale presenza di BOT e di audience sospette, di determinare il valore reale del profilo degli influencer e di classificarli sulla base del loro “stato di salute”. Un maggior numero di follower, infatti, non si traduce necessariamente in un più ampio seguito. Quanto più un influencer è genuinamente seguito dal suo pubblico, tanto più risulta performante, e quindi appetibile per i brand.
VALORIZZAZIONE DELLO STORYTELLING
Il vecchio approccio basato sul “product placement” non funziona più: Il consumatore non si accontenta di vedere l’influencer indossare o utilizzare il prodotto una sola volta, ma si aspetta piuttosto una user experience approfondita e protratta nel tempo.
Non sorprende quindi che, da un’analisi condotta dal team di BUZZOOLE sia emerso che una collaborazione saltuaria con un influencer non porti a risultati soddisfacenti né in termini di ritorno economico né dal punto di vista della brand awareness. Molto più efficace risulta invece una partnership duratura e pianificata che faccia conoscere il prodotto in modo approfondito, fidelizzando l’utente.
È dunque necessario individuare influencer che abbiano un’affinità con il brand e che sappiano personalizzare il messaggio che si vuole veicolare per renderlo il più interessante e appealing possibile.
Se è vero che la tecnologia abilita, l’esperienza che ho maturato sinora mi insegna che non basta di per sé a raggiungere risultati soddisfacenti. Il cosiddetto “fattore umano”, l’esperienza e la competenza sono infatti fondamentali per dare corpo a una strategia digital e a e garantire il successo.
Articolo di Chiara Parma
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