Brand activism e Pride Month: rainbow washing o concretezza?
Come i brand celebrano il mese dell’orgoglio
Origini e Finalità del Pride Month
Il Pride Month viene celebrato ogni anno nel mese di giugno per commemorare la rivolta di Stonewall del 1969, un evento che segnò una svolta cruciale nel movimento di liberazione LGBTQ+ negli Stati Uniti e nel resto del mondo. L’obiettivo principale del Pride Month è riconoscere l’importante impatto che le personalità della comunità LGBTQ+ hanno avuto nella storia, sia a livello locale che globale. Questo mese offre alle persone LGBTQ+ l’opportunità di riunirsi, onorare le rivolte di Christopher Street e manifestare per la parità dei diritti, sfidando secoli di abusi, discriminazioni e leggi anti-omosessuali.
Il Pride Month oggi testimonia il progresso compiuto nel riconoscimento dei diritti LGBTQ+, ma anche le sfide che ancora persistono in alcuni paesi. È una celebrazione della diversità e dell’inclusione, non solo per la comunità LGBTQ+, ma per tutti coloro che sostengono i diritti umani e la libertà di essere sé stessi.
Pride Month e Brand Activism
Nell’era dei social media, i consumatori si aspettano sempre più che le aziende e le organizzazioni prendano posizione su questioni di interesse sociale. Nasce così il concetto di brand activism, che diventa un aspetto cruciale nella strategia di comunicazione e relazioni pubbliche delle aziende. Tuttavia, è importante che il brand activism sia autentico e coerente con i valori e le azioni intraprese dal brand stesso.
Durante il Pride Month, molti brand si impegnano a sostenere la causa LGBTQ+ attraverso campagne di comunicazione mirate, progetti ad hoc e investimenti specifici. Questo coinvolgimento va oltre la mera adozione dei colori dell’arcobaleno come simbolo di solidarietà. Alcune aziende intraprendono collaborazioni significative con associazioni e organizzazioni attive nella promozione dei diritti civili della comunità LGBTQ+. L’obiettivo è creare un impatto positivo duraturo e non limitarsi a una partecipazione temporanea o superficiale.
Brand che sostengono il Pride
Numerosi marchi in tutto il mondo si uniscono alla celebrazione del Pride Month, sostenendo la libertà di essere sé stessi e promuovendo iniziative concrete.
Per esempio, The North Face che, in Italia, nel 2021 ha scelto di collaborare con GAYCS (dipartimento nazionale di AICS – Associazione Italiana Cultura e Sport), è ora al fianco di Arcigay con l’obiettivo di sviluppare partnership destinate a incoraggiare la partecipazione e la rappresentazione della comunità LGBTQ+ nel mondo outdoor; Etro che, in occasione del Pride Month 2021, ha tinto d’arcobaleno l’iconica Pegaso Bag e ha devoluto il 20% dei proventi a Casa Arcobaleno (struttura protetta a Milano, dedicata all’accoglienza di ragazzi discriminati dalle famiglie); ed ancora, Mattel che, sempre nel 2021, lanciò le sue apprezzatissime carte di UNO che diventarono Pride e si schierarono con MaiMa, un’associazione italiana impegnata nella promozione delle tematiche LGBTQ+ nelle scuole.
In ambito food troviamo Vitasnella che nel 2022 ha sostenuto il Refuge LGBT del Gay Center di Roma, la Casa delle Culture e dell’Accoglienza delle persone LGBT+ di Napoli e la Casa Arcobaleno di Milano mentre Michael Kors, sempre nel 2022, ha devoluto i profitti delle vendite della tote bag e del braccialetto della propria Collezione Pride a OutRight Action International, una delle principali organizzazioni mondiali per i diritti umani impegnata nella ricerca, documentazione e difesa dei diritti umani delle persone LGBTIQ+ in tutto il mondo.
Anche quest’anno, oltre agli esempi citati, diversi brand si sono impegnati attivamente nel Pride Month. Sono molti i marchi italiani che hanno lanciato collezioni speciali e promosso iniziative a sostegno della comunità LGBTQ+. Per esempio, il marchio di moda Moncler ha collaborato con lo stilista italo-nigeriano Harris Reed per una collezione ispirata all’androgino e all’effeminatezza, mentre Fendi ha lanciato una t-shirt arcobaleno per sostenere associazioni che si occupano di questioni LGBTQ+.
Anche altri settori, come quello della cosmetica, si sono uniti alla celebrazione. Il noto marchio di make-up italiano KIKO Milano ha lanciato una collezione di prodotti colorati e inclusivi, ispirata all’arcobaleno e alle diverse sfumature di genere. Il brand si è impegnato anche a devolvere parte del ricavato delle vendite a organizzazioni che sostengono i diritti LGBTQ+.
Il Pride Month rappresenta un momento significativo per celebrare la diversità e sostenere la comunità LGBTQ+. Il coinvolgimento dei brand attraverso il brand activism è un modo potente per promuovere i diritti umani e l’uguaglianza. Tuttavia, è fondamentale che questo impegno sia autentico, coerente e duraturo, andando oltre le iniziative superficiali e occasionali. Solo attraverso un sostegno costante e una vera comprensione delle problematiche che la comunità affronta, i brand possono diventare veri alleati e contribuire a un cambiamento positivo nella società.
Questo articolo, a cura di Chiara Uzzanu, originariamente pubblicato il 21 giugno 2021 e stato aggiornato il 7 giugno 2023.
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