Green branding, la nuova frontiera dello storytelling d’impresa
La necessità di un cambio di rotta mondiale per la salvaguardia dell’ambiente ha fatto sì che si parli sempre più di frequente di iniziative incentrate sulla sostenibilità.
Stiamo vivendo un periodo di svolta epocale che segna la transizione da un’economia consumistica ad un approccio virtuoso focalizzato sull’economia circolare e sulla necessità di un utilizzo consapevole delle risorse ambientali.
L’economia green è oramai realtà e con essa la nascita del cosiddetto green branding, la nuova frontiera dello storytelling d’impresa che si pone l’obiettivo di attuare e comunicare azioni virtuose e processi produttivi in linea con la tutela dell’ambiente.
Che cos’è il green branding?
Il green branding, spesso conosciuto anche come “ecobranding”, è l’insieme delle azioni di branding messe in campo dalle aziende per comunicare alle proprie audience prodotti, servizi e iniziative coerenti con un approccio sostenibile e all’insegna di comportamenti virtuosi, tali da garantire la salvaguardia dell’ambiente.
Basta sfogliare un giornale o scorrere il feed dei social per imbattersi in numerosi esempi di campagne che puntano alla sensibilizzazione dei consumatori rispetto ai temi della sostenibilità e del riciclo attraverso contenuti informativi, challenge, regali solidali, idee e consigli per ridurre il proprio impatto sull’ambiente.
Lo storytelling green di un’impresa passa attraverso molteplici azioni che hanno a che fare sia con i comportamenti assunti all’interno dei propri spazi di lavoro, sia con la realizzazione di prodotti e servizi destinati al consumatore finale.
Ridurre il consumo di plastica negli uffici, installare illuminazioni a led, ridurre gli spostamenti del personale avvalendosi dello smart working sono solo alcune delle principali azioni messe in campo e raccontate dalle aziende che intendono distinguersi per l‘attenzione nei confronti della salvaguardia dell’ambiente.
È decisamente giunta al termine l’epoca in cui bastava caldeggiare i valori della sostenibilità per assicurarsi il favore del pubblico.
Oggi, più che mai, azioni concrete, efficaci e dimostrabili rappresentano il focus su cui costruire un green branding autorevole e riconoscibile nel tempo.
Come comunicare il green branding
L’attenzione dei consumatori è un bene di inestimabile valore per le organizzazioni. Ma se conquistare la fiducia del pubblico richiede anni e anni di lavoro, per perdere la propria credibilità non dimostrando un approccio coerente con i propri valori, basta un attimo.
Adottare comportamenti socialmente responsabili e comunicare in modo adeguato la propria Corporate Social Responsibility (CSR) è oggi di assoluta rilevanza per migliorare la percezione del brand da parte degli stakeholder. Per ottenere risultati concreti e in linea con l’identità del brand è fondamentale affidarsi a professionisti della comunicazione, siano essi interni o esterni all’azienda o all’organizzazione.
Individuare i canali più adatti per interfacciarsi con le proprie audience, sviluppare una brand identity sostenibile in grado di divulgare la cultura e i valori aziendali, nonché mettere in campo attività di green marketing dagli effetti concreti e misurabili richiede il supporto di team dalle comprovate competenze al fine di evitare casi di crisis communication, o di ricadere nelle tanto biasimate pratiche di “green washing”, espressione con la quale ci si riferisce ad un falso approccio ecosostenibile che non è realmente sostanziato da investimenti a sostegno di campagne per l’ambiente o da azioni concrete e tangibili a favore della sostenibilità.
Ma in che modo si può comunicare efficacemente il green branding?
Lo storytelling d’impresa ha dimostrato da tempo di essere una leva strategica per avvicinarsi al proprio pubblico di riferimento, veicolare in maniera più autentica la mission aziendale, far sì che il consumatore si identifichi con i valori del brand sostenendoli e diffondendoli, assumendo spontaneamente il ruolo di brand ambassador.
Anche per il green branding l’importanza dello storytelling non fa eccezione. Ecco alcuni suggerimenti:
- Raccontare la mission aziendale e i propri valori all’insegna dell’autenticità: un brand che rende partecipi della propria storia e delle azioni concrete a favore della sostenibilità ambientale ha sicuramente maggiori chance di visibilità e di interazione con le proprie target audience.
- Puntare su packaging eco-friendly e zero emissioni: sono sempre di più i consumatori attenti all’ecosostenibilità del packaging, alla qualità degli ingredienti, alla sostenibilità dei processi produttivi. Creare una relazione basata sulla fiducia con il cliente finale rendendolo partecipe delle politiche aziendali a basso impatto ambientale può decisamente fare la differenza.
- Ingaggiare i green influencer: testimonial e brand ambassador ricoprono un ruolo sempre più strategico per lo storytelling d’impresa e il coinvolgimento diretto di green influencer può contribuire ad avvicinare il pubblico ai valori dell’azienda. In che modo? Stimolandolo ad adottare comportamenti quotidiani a favore dell’ambiente tramite contenuti informativi e l’esempio di “personaggi in vista” capaci di farsi portavoce dei vantaggi offerti dall’utilizzo di un prodotto green o dalla messa in pratica di abitudini virtuose. Si tratta di azioni in grado di incrementare la brand audience e al contempo di migliorare la brand awareness.
- Attuare azioni concrete a favore dell’ambiente: parafrasando un detto comune, la storia ci insegna che non è “tutto verde quello che luccica”. Accanto ad iniziative lodevoli, non ne mancano altre che rappresentano il rovescio della medaglia del green branding e che danno vita ai fenomeni di “greenwashing”. Un’azienda in grado di dimostrare concretamente il proprio supporto ad iniziative ecosostenibili e realmente interessata a fare la propria parte nella salvaguardia dell’ambiente ha maggiori opportunità di instaurare un rapporto con il proprio pubblico di riferimento all’insegna della credibilità e della fiducia.
Articolo a cura di Chiara Dovere
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