La tecnica del contrasto tra visual storytelling e social fight
L’utilizzo delle immagini nel processo narrativo per il coinvolgimento emotivo del consumatore.
Nel pieno di un’epoca sempre più improntata al digital, il mondo della comunicazione subisce una continua evoluzione e nuove rielaborazioni anche a partire dalle modalità stesse con cui si comunica.
L’importanza delle immagini per una comunicazione realmente efficace e coinvolgente è nota a tutti. Ciascuno di noi può sperimentarlo a partire dalla propria vita quotidiana. Siamo oramai costantemente sottoposti ad un flusso indifferenziato di elementi visivi, veicoli semplici ma dall’impatto ben più immediato delle “semplici” parole.
Non a caso, i Social Network che consentono di scattare foto, girare video e condividerli con le proprie community sono in costante ascesa, al punto da rappresentare la nuova rotta della comunicazione digitale: Instagram, Periscope e Snapchat hanno basato infatti il proprio successo sull’impatto emotivo della comunicazione visiva. Le immagini sono diventate le protagoniste indiscusse anche di altre modalità di comunicazione tra le quali, in primis, lo storytelling. Non c’è da stupirsi quindi se ad esse vengono sempre più applicate tecniche già efficacemente impiegate in altri contesti. Una di queste è la tecnica del contrasto percettivo, utilizzata dal marketing per spingerci a valutare diversamente un prodotto a seconda di ciò che ci è stato mostrato in precedenza.
L’effetto che si vuole ottenere tramite l’applicazione di questa tecnica alle immagini consiste invece nel raccontare una storia o far emergere un significato mediante contrapposizioni visive particolarmente forti, in grado di catturare l’attenzione in modo incisivo e sin dal primo istante.
L’esempio forse più calzante è quello offerto dal quotidiano The Wall Street Journal che, in occasione del terribile attacco al giornale satirico francese “Charlie Hebdo”, pubblicò una doppia immagine raffigurante la Torre Eiffel nel suo splendore di luci in contrapposizione netta a quella eccezionalmente spenta, volutamente al buio in segno di rispetto per le vittime.
Il contrasto infatti, deve essere quanto più immediato possibile all’interno di un’immagine per esser certi di aver ottenuto un buon risultato dal punto di vista comunicativo.
Un esempio molto interessante in tal senso è anche quello offerto da una foto scattata
a San Paolo, città del Brasile, che rappresenta in maniera lampante il forte contrasto tra ricchezza e povertà tramite la contrapposizione tra un edificio lussuoso dall’architettura moderna e il territorio circostante, diroccato e all’apparenza tutt’altro che ospitale.
Questa ed altre tecniche di visual storytelling hanno il vantaggio di rendere la narrazione più efficace e meglio memorizzabile. Un utente emotivamente coinvolto è inoltre più propenso ad interagire con il brand, sia esso un’azienda o un editore.
Un esempio originale, a metà strada tra il contrasto, il real time marketing e la pubblicità comparativa, è il botta e risposta che si è svolto qualche giorno fa sui social tra i brand Carlsberg e Ceres.
Ceres ha infatti fatto eco a questo post pubblicato su Facebook dal proprio competitor con un’immagine speculare ritoccata.
L’effetto sul pubblico, non senza qualche polemica, non è mancato.
A voi tirare le somme e valutare l’impatto della social fight tra le due “bionde” danesi più famose nel mondo.
di Chiara Dovere
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