SEO PR: 3 spunti di riflessione per chi fa ufficio stampa
SEO PR. Perché incorporare le tecniche SEO nella propria offerta di servizi di digital PR e come farlo.
Cosa hanno in comune le PR e la Search Engine Optimization? L’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) serve ad aumentare la visibilità di un sito Internet migliorandone il posizionamento organico (non a pagamento) sui motori di ricerca come Google, Bing e Yahoo!. L’ambito di competenza delle PR o Public Relations è piuttosto ampio, ma in ultima analisi si prefiggono di incrementare la reputazione, il consenso, la visibilità di brand e organizzazioni presso le rispettive audience.
La diffusione dei social network e della rete ha cambiato il modo di comunicare e ampliato il raggio d’azione della comunicazione stessa. Tra gli interlocutori privilegiati dei brand, a fianco dei media e dei tradizionali stakeholder si sono inseriti in modo sempre più consistente anche gli utenti finali. Con oltre 9 persone su 10 che accedono ad Internet ogni giorno, avere una buona presenza online è diventato un must per i brand. Se da un lato, attraverso la SEO è possibile rendersi più visibili ai motori di ricerca e farsi trovare dai potenziali clienti, dall’altro le Digital PR fanno sì che l’identità del brand, i suoi valori e messaggi chiave, siano diffusi in modo coerente e consistente attraverso i nodi influenti della Rete.
1) Dalle keyword alle conversazioni
Grazie allo sviluppo del machine learning e dell’intelligenza artificiale, la ricerca online è diventata sempre più veloce ed efficace, si è avvicinata al linguaggio naturale e ha compiuto notevoli progressi nel campo del visual search e del riconoscimento delle immagini. Per questo, oggi, gli esperti di SEO copywriting consigliano di scrivere in modo naturale, senza forzature. Anche i comunicati stampa possono essere ottimizzati in chiave SEO, senza perdere di vista lo scopo per cui vengono redatti, ovvero suscitare l’interesse della stampa e dei rispettivi lettori. Scrivere per il web e per i motori di ricerca non deve quindi rendere i contenuti delle press release meno notiziabili.
2) Contenuti di qualità
Creare contenuti di qualità è sempre più imperativo sia in termini di marketing che di comunicazione. Inserire le giuste keyword o fare linkbuilding non è infatti sufficiente. Una efficace content strategy deve rispondere innanzitutto ai bisogni dell’utente attraverso contenuti pertinenti e rilevanti per il pubblico a cui sono destinati. La migliore ottimizzazione che si possa fare, prima ancora che sulle parole chiave, si deve basare sul valore trasmesso e percepito. Per chi stiamo scrivendo? A quali bisogni stiamo cercando di dare una risposta? Quale intenzione di ricerca (search intent) stiamo intercettando? Queste domande sono alla base della SEO Digital PR.
3) Linkbuilding e warm traffic
Le PR lavorano sulla reputazione di un brand o di una persona, instaurando relazioni proficue con i cosiddetti stakeholder, di cui i media rappresentano una parte significativa. Le attività di Digital PR tendono ad incrementare i link di qualità e a generare un tipo di traffico più qualificato, detto anche “warm traffic”, basato sulla referenzialità di fonti autorevoli (referral) e/o che godono della fiducia della target audience. Le Digital PR non vanno confuse con la linkbuilding; se è vero infatti che hanno come effetto quello di aumentare il traffico verso il sito web, la loro portata tuttavia si estende ben oltre, sino ad incidere in misura determinante sulla brand popularity e la brand reputation.
Le Relazioni Pubbliche evolvono mantenendosi in equilibrio tra strategia e tattica. Se da un lato il loro ruolo nel supportare i processi decisionali è oggi ampiamente riconosciuto, dall’altro si sono rivelate così versatili da incorporare tecniche SEO e di Content Marketing all’interno delle proprie strategie.
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